Fifth Kiss - Parli inglese? ma quale inglese???
Chi ha visto anche solo qualche episodio di The Big Bang Theory non potrà non ricordarsi di Sheldon Lee Cooper, uno dei tre protagonisti della serie televisiva. Immerso nel suo mondo astratto e teorico, Sheldon è incapace di esprimersi in inglese colloquiale, o anche solo discorsivo, e l’uso di un registro accademico in un contesto studentesco risulta spesso comico.
Il registro linguistico cioè il tipo di linguaggio usato
In linguistica, il registro indica il livello di formalità o informalità della comunicazione e dipende dalla situazione e dallo status dell’interlocutore. Si parte da un registro aulico da riservare agli alti dignitari per scendere fino a un registro famigliare o colloquiale per parenti e amici. Tra i giovani, inoltre, si fa ampio uso dello slang, spesso totalmente incomprensibile per chi non fa parte della tribù.
Un esempio: l'uso del tu/lei che corrisponde a YOU
E’ a tutti noto che, nell’inglese contemporaneo, non esiste nessuna forma corrispondente al nostro LEI di cortesia, bensì il pronome YOU universale, sia che ci si rivolga al coniuge sia al presidente della repubblica. Quest’aspetto, e la generale maggiore informalità dell’inglese rispetto all’italiano, non ci deve però trarre in inganno. Esistono, ovviamente, degli indicatori di registro molto caratteristici di cui dobbiamo essere pienamente consapevoli se non vogliamo correre il rischio di parere fuori luogo.
Ho già accennato nel mio post precedente al fatto che nel lessico della lingua inglese confluiscono termini anglosassoni e termini derivanti dal latino, spesso mutuati dal francese. Questi ultimi hanno un’origine più nobile, visto che per lungo tempo il francese è stato la lingua dell’élite, e ancora oggi sono più utilizzati in ambiti formali e accademici.
La storia si cristallizza nelle parole, che sopravvivono per secoli.
In ambito gastronomico, per esempio, sono molti i concetti che si esprimono con due termini diversi a seconda del contesto: nei campi si allevano cows, calves e pigs ma nel piatto si serve beef, veal e pork, come ai tempi della corte. Analogamente, in molti casi la stessa azione si può esprimere con un verbo di origine latina o un verbo frasale di stampo anglosassone, con un potenziale effetto sul registro. In generale, i verbi frasali sono di uso più frequente in contesti informali, ma solo una forte sensibilità verso la lingua permette di cogliere le connotazioni di ciascuno (ad esempio, get away with è decisamente più informale di elude, ma questo non si applica in ugual misura alla coppia rule out/exclude).
A cosa serve un Communication Coach
Le contrazioni verbali contraddistinguono lo stile informale, non solo nello scritto, ma anche nel parlato. In situazioni ufficiali è più prudente utilizzare la forma estesa (I will invece di I’ll). In questi casi, l’ausilio di un Communication Coach esperto della lingua inglese si rivela particolarmente utile, visto che un’intonazione non corretta può fare presumere che si enfatizzi l’ausiliare anche se in realtà non è questa l’intenzione dell’oratore.
Nel discorso formale le frasi saranno più lunghe e le costruzioni grammaticali più complesse, con la comparsa di proposizioni passive, il vocabolario più ricercato e specialistico, l’uso dei termini più pertinente. Per converso, nel linguaggio informale ritroveremo frasi più brevi e un eloquio più spontaneo e lineare.
Queste indicazioni possono sembrare eccessivamente specialistiche o di difficile applicazione, ma non è così. In questo caso la teoria è più complicata della pratica. Comunichiamo da sempre, è una delle prime cose che abbiamo imparato a fare ancora lattanti, inizialmente con il non verbale, poi con qualche prima sillaba e infine con parole e frasi. Come per il nuoto, si impara molto di più tuffandosi in piscina che leggendo manuali sulle tecniche natatorie. Il learning by doing ti dimostrerà che i risultati si raggiungono rapidamente e che ciò che si è assimilato ti servirà per sempre.
Concludo con una nota sullo stile comunicativo. In funzione del contesto e dell’esigenza comunicativa, alcuni oratori potranno rivolgersi direttamente al pubblico stimolando un’interazione più partecipativa. In passato erano soprattutto gli americani a fare domande chiedendo di rispondere per alzata di mano o rivolgendosi a una persona in particolare. Anche questa è una possibilità, che però richiede un livello di lingua e di disinvoltura sul podio che non sono comuni. Ma migliorare è sempre possibile, ricordando di puntare alla linearità.
E ciò mi porta al titolo di questo post. Fifth Kiss non sta per quinto bacio, peraltro proibitissimo in questo periodo di distanziamento sociale, bensì quinto post sul principio racchiuso nell’acronimo KISS*, ossia KEEP IT SHORT AND SIMPLE. Una bussola sicura verso la comunicazione efficace, in particolare in lingua inglese.
* “KISS” è anche l’acronimo di Keep it Simple, Stupid…ma, visto l’alto livello di chi legge, in questo caso non si applica assolutamente.
Ti sei perso il mio Fourth Kiss? Non ti preoccupare, puoi ancora leggerlo cliccando qui.
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