Ma che bello fare il coach. Anch’io!
Faccio il lavoro di Career Coach con tanta professionalità e passione che più di una volta alcuni clienti, specie donne, mi hanno espresso la volontà di fare quello che faccio io.
Peccato che abbia studiato 2 anni e praticato 15 anni su oltre 600 casi… Voglio dire che questa professione non è qualcosa che si impara con un corso di una settimana e poi si improvvisa parlando…
Come per lo sci, i nuovi sci non vi fanno performer come Federica Brignone o Sofia Goggia in una settimana. La leggerezza e la maestria sono frutto di impegno, allenamento, studio. Anni!
Eppure se vi guardate in giro e iniziate a prestare attenzione al tema del coaching e del fare il coach vedete che il mondo sembra fatto di coach: dagli allenatori di calcio ai coach per capelli (una pubblicità l’anno scorso ha fatto scalpore nell’ambiente dei coach professionisti e certificati chiamando uno shampoo il migliore “hair coach”).
Proprio alcuni mesi fa ho seguito una persona, Lucia, che mi ha espresso ripetutamente la disillusione rispetto al mondo aziendale - specie quello di derivazione multinazionale americano - molto competitivo e il contemporaneo desiderio di far del bene al singolo, avere attenzione agli aspetti della persona in tutte le sue sfaccettature come fa un coach, o almeno faccio io anche se lavoro sulla parte career, business, lavoro…
Cosa abbiamo fatto con Lucia? Ovvero come esplorare un nuovo mercato del lavoro.
Innanzitutto, siccome Lucia partiva da zero le ho consigliato alcuni libri sul coaching e
Mi sono concentrata su Milano, dove io e lei viviamo, e dove lei vorrebbe operare. Inoltre, Milano per l’Italia è di sicuro un riferimento per le “nuove” professioni.
Ho poi raccolto una serie di articoli di derivazione straniera, specie USA, sul mondo del coaching per capire dove sta andando questo mercato. In particolare ho trovato un articolo molto “crudo” che segnalo a tutti “The Business Coaching Industry is Going to Implode. Here’s how to Survive” di Amanda Abella.
Considerato che Lucia è ancora giovane e vuole guadagnare significativamente, le ho consigliato di cercare un lavoro in linea con le sue passate esperienze e in contemporanea ritagliarsi un po' di tempo progressivamente per costruire un nuovo sblocco nell’ambito del coaching. Per esempio, iniziando a vedere i clienti attuali come futuri potenziali clienti.
Non scordiamoci di studiare. Il coaching è una materia, una disciplina che si apprende studiando e praticando, quindi prima di operare sul mercato in modo professionale un corso serio è quello che ci vuole. Ormai l’offerta è enorme. Da una parte ciò è bene, dall’altra però ci costringe a valutare bene il corso, gli istruttori, il programma, le aspettative nostre nei confronti della scuola e viceversa. Lucia oltre a incontrare persone che le ho indicato si è poi data da fare in autonomia e ha scelto un corso che sta seguendo e sta praticando.
Tra un paio di anni se di nuovo l’attività intrapresa in linea con le competenze professionali pregresse non le darà più soddisfazione, Lucia avrà preparato un’opzione B di tutto rispetto che le permetterà in breve di essere operativa al giusto livello di expertise.
GoodGoing!
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