La candidatura diretta: il segreto per cambiare lavoro
Tra i vari canali di accesso al mercato c’è la candidatura diretta, vale a dire: c’è un’azienda per cui vorrei lavorare, mi propongo. Non ci crede nessuno e invece funziona, basta intendersi su cosa significa e cosa bisogna fare.
Innanzitutto bisogna individuare l’azienda o le aziende, conoscere il settore in termini di dinamiche e di bisogni e verificare la fattibilità del match tra cosa ho da offrire e cosa è richiesto dall’azienda e dal settore cui l’azienda appartiene. Cosa ho da offrire va dall’entusiasmo alla competenza tecnica specifica.
Posso fare due esempi concreti ed estremi.
Anni fa IBM ha fatto una ristrutturazione organizzativa in Europa e in Italia piuttosto significativa che ha coinvolto migliaia di persone. Tali persone hanno dovuto lasciare l’azienda. Tra queste c’era un ingegnere, Luigi, una brava persona che purtroppo non aveva fatto tanta carriera: un ingegnere impiegato in IBM di cinquant’anni, ok un impiego in una multinazionale, ma niente di più. A un certo punto aveva sviluppato alcuni interessi alternativi all’informatica tipo le candele di cera o altro che non ricordo … Parlando con lui più di una volta, visto che dovevo supportarlo nella sua ricollocazione professionale, mi ha citato un’azienda costruttrice di auto sportive di splendore un po’ datato ai tempi, la Bizzarrini.
Mi sembra ancora di sentirlo: “… vedevo sfrecciare queste auto lungo l’Aurelia quando ero piccino” (era di Livorno o dintorni).
Un pò ingenuamente, un po’ per scherzo, tra le altre cose che stava facendo (senza neanche pianificarle e concordarle) aveva scritto alla Bizzarrini tramite il sito. Non aveva mandato un cv alle risorse umane. Aveva proprio scritto 4 righe dicendo che era un ingegnere a spasso e che per la Bizzarrini sarebbe stato disposto a fare qualsiasi lavoro pur di riportarla ai vecchi splendori….
Ci credete che l’hanno preso prima come Aiuto Produzione e poi come Responsabile della Produzione?
Cosa ha contato qui? L’autenticità, l’entusiasmo e l’apertura mentale da entrambe le parti.
Certo non si può consigliare una strategia su questi esempi, però un’azione fuori dai piani si può sempre fare no?!
Un altro signore di oltre cinquant’anni, Giovanni, anch’esso in uscita da una multinazionale delle Telco in questo caso dopo quasi tutta la vita lì dentro ha fatto centro con l’autocandidatura. Era un signore molto preparato e a modo, ma un po’ all’antica. A lui del networking non si poteva parlare, insomma si vergognava un pò a contattare ex clienti, fornitori ecc. per verificare opportunità professionali.
Che fare?
Certo ognuno è diverso, va rispettato e ha la sua strada da percorrere.
In questo caso il sig. Giovanni si è messo di buona lena e, con il supporto di un database di aziende piuttosto articolato, ha selezionato diverse decine se non centinaia di aziende della Brianza (o comunque di una zona circoscritta) appartenenti ad altrettanti settori precisi con cui ci fosse affinità. Affinità di che tipo? Aziende che comprassero componenti (era un Responsabile Acquisti professionalmente parlando) simili e con dinamiche e mercati relativamente simili a quelli dell’azienda di provenienza.
In questo caso ne è bastata una che aveva il responsabile acquisti in malattia per divergenze con la proprietà per essere preso in considerazione, fare colloqui a cavallo di Natale ed essere assunto a tempo indeterminato (a 50 anni provenendo dal settore ICT) con un pacchetto migliore di quello della società multinazionale svedese!
Da non credere!
In questo caso è evidente cosa ha contato?
Il database, la lettera di marketing che proponeva cosa lui potesse fare per l’azienda cui si rivolgeva e non in generale, il considerare tante aziende e non solo le numero 1 che conoscono tutti, proprio grazie all’aiuto del database.
Tra l’altro l’azienda è una SPA italiana multinazionale.
E’ costato fatica, è stato un lavoro, è durato alcuni mesi.
Valeva la pena?
Ora Giovanni è una persona, padre di famiglia, con un futuro davanti e una forte stima in se stesso!
La candidatura diretta non è quindi mettere il proprio cv sul sito aziendale delle top 100 al mondo.
Non è mettere il cv nel sito sotto “Lavora con noi”.
Non è mandare 100 lettere con 100 cv tutti uguali all’ Egregio Responsabile della Selezione o del Personale.
E’ fare del marketing diretto 1:1. In effetti detto così sembra l’Everest, ma anche l’Everest si può scalare, basta fare un passo alla volta e prepararsi per farlo.
Gli elementi fondamentali sono quindi:
Consapevolezza e chiarezza dei punti di forza da offrire in dettaglio (funzione, mercato, azienda, prodotti, servizi – esempio: responsabile acquisti in azienda multinazionale delle telco, costruttrice, prodotti comprati da fornitori dell’estremo oriente con gare…, con che strumenti informatici, interloquendo con chi...)
Chiarezza sugli obiettivi professionali in dettaglio (non “un lavoro”, ma dove, in che tipo di azienda, a fare cosa, che tipo di contratto…)
Curriculum che in sintesi proponga le proprie competenze
Lettera mirata sull’obiettivo e ulteriormente adattabile in base al target di aziende e all’azienda in particolare
Database di aziende o internet… a disposizione per cercare nomi di persone, aziende, dati, ecc.. Si possono usare per raccogliere informazioni anche convegni, presentazioni, fiere, giornali, pubblicazioni, newsletter….
Quanto è determinante il target di aziende? Fondamentale.
Si possono spendere mesi e centinaia di cv e lettere senza ricavarne niente. Perché?
- perché non si ha la freddezza di leggere i riscontri: se non ci sono riscontri, il riscontro è negativo.
- perché il target è sbagliato.
- si deve risalire alla proposizione, ma confidiamo che la parte di preparazione sia stata fatta in modo opportuno a questo punto.