Il valore del viaggio per affrontare un cambio di lavoro
Sono un’appassionata di viaggi, non so bene perché. Mio papà era un abitudinario, mia mamma si era trasferita dai monti in città per bisogno… (dopoguerra, cioè secoli fa). Non vengo quindi da una famiglia di viaggiatori, ma se mi chiedete di scegliere in un minuto tra un viaggio e un abito firmato … scelgo il viaggio. E lo sceglievo anche anni fa, in altri periodi quando avevo di meno e si dava importanza a certi status symbol come ad esempio i vestiti firmati per le donne.
Perché parlo di viaggi in un blog che si occupa di lavoro?
Non per prendere un aereo a Linate (o vicino a dove siete) e fuggire… No.
Ne parlo come strumento per prendere quelle distanze e rasserenare la mente necessari in vista di decisioni importanti come un percorso di coaching, l’individuazione di un nuovo obiettivo professionale, il lancio di un nuovo servizio, l’avvio di un’attività imprenditoriale.
Quanto volte non riusciamo a lasciarci il tempo per noi, per pensare, per riflettere, per riposare?
Stare a casa sul divano è abbastanza deprimente tutto sommato.
Viaggiare è una mossa molto più costruttiva, positiva e proficua.
Con il viaggio chiudo la porta dietro di me e vado verso l’avventura. Anche se è un viaggio organizzato, ci sono sempre problemi, rischi, persone, eventi incerti da affrontare di minor o maggior tenore. Anche se è un solo week-end, succedono delle cose...
Anni fa facevo pause di anche un mese o più.
Ora il mondo è cambiato anche nei viaggi, chi sta più via dei mesi? Eppure anche una settimana aiuta veramente. In genere a fine maggio – inizio giugno mi prendo un week-end lungo o una settimana in Italia per festeggiare il nostro anniversario con mio marito… Questa settimana mi fa prendere il fiato in modo da lavorare bene per gli altri due mesi di luglio e agosto prima della pausa estiva.
E la pausa estiva? Non intendo le vacanze per fare dei corsi, studiare, leggere, incontrare relativamente al lavoro. Ma per liberare la mente, stimolarla in modo diverso da quello che si fa ogni giorno … per rigenerarla. Posti nuovi, culture lontane, persone diverse da quelle che frequentiamo abitualmente… tutto aiuta a prendere le distanze da quello che facciamo abitualmente, a metterlo in prospettiva, a relativizzare le cose belle e soprattutto quelle brutte, a riacquistare energia, a fare posto per altre idee e progetti.
Ma bisogna lasciare a casa i soliti contatti, le solite letture, i soliti temi.
Nel mio lavoro ho consigliato più volte un "viaggetto" o l’ho appoggiato entusiasticamente.
Come il viaggio aiuta a cambiare lavoro
Ricordo una signora anni fa che stava uscendo da una grossa azienda di software e doveva cercare un nuovo lavoro. Aveva una situazione complicata anche dal punto di vista familiare e sentimentale. Seguiva un percorso con uno psicologo. Prima di iniziare un percorso di career coaching ha fatto una vacanza di una settimana, era marzo. E’ tornata pronta a ricominciare almeno sul fronte professionale.
Di recente mi è capitato un signore che vuole migliorare la sua situazione professionale. Ne abbiamo parlato un pò e visto che il lavoro non te lo regala nessuno ma devi impegnarti in prima persona per cambiarlo seppur con una guida… si è concesso (😊) un week-end di riflessione con la moglie.
Oltretutto il percorso di coaching glielo ha proposto la moglie come regalo per il loro anniversario. Che idea!
Per non parlare di quando si cambia lavoro e si mette in mezzo un viaggio per ripartire belli, riposati, magari abbronzati e lasciando dietro l’angolo il passato!