Il lavoro dei sogni? Istruzioni "alternative" per cercarlo e riconoscerlo!
- C’è chi ha un lavoro e non è contento.
- C’è chi non ce l’ha e non è contento.
- C’è chi ha un lavoro di alto livello e non è contento.
- C’è chi fa un lavoro umile e non è contento.
- E viceversa!
Come si fa a riconoscere il lavoro dei sogni?
1. Be the best at something
Whatever it is you’re doing, no matter how insignificant it may seem, if you do it with excellence, you’ll be noticed.
– Denise M. Dudley
Sembra banale, ma non è affatto così. E per due buone ragioni.
a) Innanzitutto dimostri di essere capace di fare una cosa bene. Che sia pulire, cucire, cucinare, scrivere, far di conto, parlare, etc. E riconoscerlo da soli e farselo riconoscere dagli altri aumenta l’autostima.
b) Se uno fa bene una cosa, dimostra responsabilità, attenzione, concentrazione, servizio al cliente, etc. a seconda del tipo di lavoro.
2. Meet your responsibilities
One of my mentors once told me, “Just show up on time and do your job, and you’ll be ahead of 90 percent of the other people.”
– Denise M. Dudley
Sarà capitato anche a voi di rimanere stupiti da un cameriere che invece di mettere a posto le tazzine lavate vi si rivolge con un sorriso o un assistente che dopo poco che lavora con voi, non dovete neanche dirle cosa fare. Lo fa, vi anticipa, la pensa come voi. Per non parlare invece di quanto fa rabbia vedere il proprio AD arrivare in ritardo alle riunioni e trattare il cameriere con il tu e con aria di sufficienza.
3. Do more than you’re asked—and do so cheerfully
Look around your workplace and see what needs to be done. Is there a problem you might be able to solve? A mess you can clean up? A way you can improve things, not only for yourself, but also for others? Do more— it’s a great way to get noticed.
– Denise M. Dudley
Di recente ho avuto un’assistente alle prime armi che mi dicevano brava. Laureata bene, ma forse quello non era il suo lavoro. Le ho chiesto di ricercare i luoghi di coworking a Milano facendole alcuni esempi a voce. Mi ha scritto una mail con 4 nominativi senza i più noti e senza quelli citati, e così via per due o tre altri tentativi. Cosa ho pensato? Che è meglio che se ne sia andata! Se nel piccolo avrebbe potuto esprimersi presentando un documento in Word o PPT come una bella lista facendo tra l’altro poche e semplici ricerche su Google, e non lo ha fatto, come faccio a darle la fiducia per fare altro?
4. Say “yes” to things nobody else wants to do
Countless people have climbed the corporate ladder and found their perfect dream jobs this way—by taking on clients no one else wanted to deal with, doing dirty jobs, staying late, and working on holidays when everyone else was off having a good time. It might be unpleasant or even difficult, but it can solidify your image as a go-to person—one who can accomplish the impossible and work with the unmanageable.
– Denise M. Dudley
Se ti danno una possibilità, coglila. Qualsiasi essa sia, a qualsiasi punto della carriera tu sia. Questo è il mio approccio.
All'inizio della mia carriera in Arthur Andersen quando si assegnava un lavoro un po’ critico, o perché in trasferta, o perché challenging, si diceva “tremendous opportunity”. Noi ci scherzavano e pensavamo che fosse una “fregatura”. Invece le parole avevano il loro senso. L’ho riscoperto ora!
5. Take chances
Whether or not you’re currently searching for your dream job, during your career, you’ll encounter many forks in the road—times when you can either play it safe or go out on a limb. In most cases, I think it’s best to go out on a limb; that’s where you’re more apt to reap the benefits. Hanging on to your current job because it’s safe and provides a regular paycheck can lead to years (or an entire career) spent stuck in the same position. In large corporations, there’s an adage that often holds true: To reach the next level, you sometimes have to go away and then get hired back. This means that the longer you sit in your current job, the more likely you’ll be viewed as a person who can handle only that position.
– Denise M. Dudley
Chi non risica non rosica. Lo dico soprattutto alle donne, che stanno ferme o perché stanno per avere dei figli, o li hanno appena avuti, o per supportare il marito, che viene sempre prima…
Prendiamoci la nostra vita e i nostri rischi. Se aspettiamo che qualcuno si accorga di noi… non basta!