Cambiare lavoro: qual è la stagione giusta?
I fattori "intangibili" nello scrivere il CV - La stagione
Una massima a me tanto cara recita:
Non c’è che una stagione: l’estate! Tanto bella che le altre le girano intorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla
– Ennio Flaiano
Per inviare il curriculum vitae l’estate è la stagione ideale?
Dal punto di vista della ricerca del lavoro in senso classico l’estate non è la stagione migliore: gli annunci calano, vengono ripetuti. Le aziende e soprattutto le persone che le costituiscono pensano anch’esse a terminare gli impegni e i progetti in corso in modo da concedersi un periodo di vacanza. Le newsletter, le comunicazioni di vario tipo (articoli, rubriche, trasmissioni televisive e radiofoniche, etc.), i convegni vengono sospesi per lo meno nel mese di agosto, se non da metà luglio a metà settembre.
Quello che non va mai in vacanza è internet, la comunicazione tra individui, i pensieri, le idee, le “strategie”.
Mi sento quindi di dare due ordini di suggerimenti:
prepararsi al mercato.
Sono due attività diverse e complementari, a volte anche sequenziali.
Se ho già deciso cosa sto cercando e ho definito un piano (che comprende anche un cv, tra le altre cose) posso usare l’estate per parlare con persone del mio network diretto o indiretto e diffondere la mia proposizione: cosa so fare e cosa sto cercando oppure cosa posso offrire e a chi.
Se non ho ancora definito un piano posso usare l’attività di networking in modo diverso: per farmi un’idea del mercato, delle persone che mi possono consigliare o aiutare in altri modi: presentandomi altre persone o dandomi delle idee o degli esempi.
In più posso raccogliere le idee e strutturarle. Posso fare un lavoro di analisi, autoanalisi, ripensamento, riflessioni su di me e sulla mia vita professionale.
Il fatto di staccarsi dal lavoro – anche fisicamente – dovrebbe aiutare a guardarsi dal di fuori e a fare un bilancio in modo innanzitutto da decidere se è il momento di riprendere in mano la propria vita professionale e non solamente lasciarla scorrere.
Detto ciò non vuol dire che si debba necessariamente cambiare.
Si possono elaborare tante strade: rimanere all’interno dell’azienda per cui si lavora ma puntare a dei cambiamenti o avanzamenti interni.
Uscire dall’azienda per andare un’altra a fare lo stesso lavoro.
Cambiare proprio lavoro estendendo le proprie responsabilità.
Prendersi una pausa per un aggiornamento professionale o decidere di farlo mentre si lavora ma organizzandosi per …
Decidere di investite su una lingua o su una competenza professionale con settembre…
Si può anche pensare in modo strutturato a quanto fatto in termini di ruoli e realizzazioni per iscritto, con approfondimenti anche di tipo numerico, lungo tutta la propria storia professionale e magari con l’aiuto di un occhio esterno e professionale, decidere di mettere a punto una nuova versione del proprio cv.
Non voglio suggerire di usare le vacanze per il lavoro ma per se stessi sì, mi sembra sia un buon suggerimento.