Come può aiutarti tua sorella nella ricerca del lavoro?
Una donna a cui mi lega un rapporto professionale di stima mi ha chiamato tempo fa non solo per farmi parte di un suo successo professionale, ma anche per confidarmi qualche preoccupazione relativamente al percorso professionale del fratello. Cosa potevo fare? Mi sono offerta di parlargli - visto il lavoro che faccio - anche se gli uomini a volte non conoscono il coaching o sono diffidenti di fronte a incontri in cui devono parlare di sé.
Beh! insieme abbiamo messo a punto una strategia che ha funzionato. L’ho incontrato e dopo un po’ di tempo ricevo una mail da Edoardo (nome di fantasia ovviamente) con questo "attacco”:
“Ciao Cristina buondì, in cc la mia sorella “secca” che ringrazio ancora per avermi girato il tuo contatto. Se il contattarti, scambiare due chiacchere seppur lunghe significa poi ricevere una sbrodolata di proposte che non sai più qual scegliere … bè allora metto la tua foto sul tavolino la circondo di candeline e la venererò come un Buddha 😊 Tornando al “terreno”, due giorni dopo la nostra ultima chiacchierata sembra che si siano svegliati tutti, ma andiamo per ordine …”
– The brother
Ho usato non a caso la parola “attacco” perché di primo acchito ho pensato che Edoardo mi volesse criticare … ma rileggendo un paio di volte la frase del Buddha, ho capito invece che era un gran complimento. A dir la verità non un complimento, ma un feed-back sul fatto che parlare con una persona esterna e un professionista può essere di “svolta”. Più avanti infatti la mail continua:
“ … Ti ho scritto in modo entusiasta per farti capire quanto l’aver parlato con te mi abbia fatto bene dandomi la carica giusta e la forza di credere nelle mie idee e nel futuro. Magari le opportunità non sono realtà da top job in grado di darmi una piena soddisfazione economica ma per come sono fatto io questo aspetto lo vedo come un risultato e non un obbiettivo. A causa di problemi soprattutto famigliari ho perso la facoltà di restare concentrato sui fattori fondamentali, dando la giusta priorità e peso alle voci, facendomi influenzare negativamente da diverse persone, compiendo gesti estremi nel tentativo di accontentare tutti, un grave errore, un errore fatale che non vorrei più commettere. A volte non si ha l’aiuto che si cerca nelle persone che ti sono vicino e non si riesce a far capire che determinati sacrifici si fanno per tutelare i “fondamentali” e bisogna accettarli, pena ritrovarsi in problemi ancora più grossi …”
– The brother
Ah dimenticavo: ci siamo visti via Skype, io qui a Milano, lui in un altro paese europeo.
Non ci sono quindi scuse, anche se si vive in un posto qualsiasi e si pensa che solo a Milano ci siano certe possibilità e opportunità, non è così vero.
La persona del tuo network, così intima in questo caso, essendo una sorella, può darti non solo comprensione e affetto ma anche un consiglio professionale vincente sia in sé (coaching) sia perché scaturito da una conoscenza personale (networking).
Grazie quindi alle donne e grazie al networking.