Come far leggere il tuo Curriculum Vitae
Ci sono persone che prima di mettersi o rimettersi sul mercato si sono impegnate nello scrivere il loro curriculum vitae prendendo spunto da esempi, indicazioni, manuali, libri, insomma una serie di indicazioni – peraltro sovrabbondanti e a volte generiche – che sono ormai disponibili anche su questo argomento.
Hanno prodotto un documento ben scritto, molto fitto, di due pagine! Che problema c’è?
Il problema è che le due pagine derivano da font, interlinee, margini ridotti al minimo.
Purtroppo chi analizza un cv è ancora molto spesso una persona in carne e ossa. In quest’ottica, l’umano – anche se professionale e professionista – è impattato da un documento che grida: “Come sono pesante!” oppure “Ci vorranno 10 minuti di concentrazione per leggermi!” o ancora “Dovrò essere riletto almeno due volte per capirci qualcosa…”.
Questo “non ci fa gioco”. Dobbiamo quindi “tagliare”. Tagliare il cv, a volte, per alcuni, è come tagliarsi un braccio. Meglio convincersi che ciò è bene, o almeno opportuno: se ho fatto tanto e ho tanto da raccontare probabilmente sono ormai un manager. Una delle doti del manager è saper comunicare, andare al sodo, andare “al punto” per l’interlocutore. Da ciò ne deriva che l’esercizio della sintesi è in sé una caratteristica di noi che parla di noi!
Messa così un consiglio che mi sento di proporre è questo: teniamo da parte il nostro cv di dettaglio e produciamone un altro come se fosse l’“executive summary” del precedente: stessa struttura in termini di voci, ma meno righe, meno dettagli, magari meno ruoli, meno aziende, meno risultati. Insomma una selezione.
La selezione poi – oltre a essere materia di dimostrazione di competenza manageriale – può essere vista come personalizzazione o customizzazione del cv a seconda dell’obiettivo o a seconda dell’interlocutore (che nella gran parte dei casi convergono!).
Cosa intendo per tagliare un'azienda in cui ho lavorato?
Se ho lavorato in un’azienda 6 mesi in una vita lavorativa di 20 anni, lo spiegare perché sono entrato e poi uscito non è conveniente né qui, né poi nel colloquio di selezione. Omettiamo l’informazione.
Cosa intendo per tagliare un ruolo?
Il cv non è il libretto di lavoro di una volta (peraltro ormai superato), non è quindi necessario essere didascalici nell’elencazione dei ruoli ricoperti, magari diversi, sovrapposti, ripetutisi in una lunga serie di anni presso una stessa azienda. Ai fini della comunicazione al mercato di quanto so fare in termini di compiti e responsabilità si può sintetizzare.
Cosa intendo per saltare delle realizzazioni, cioè risultati, progetti, ecc.?
Ho fatto tanto: scelgo solo alcuni esempi, magari pensando che possano essere di interesse per l’interlocutore perché rappresentativi delle tematiche calde del mercato in cui ci stiamo muovendo o della funzione di cui sono un esperto.
Con questi pochi suggerimenti, peraltro semplici ma non banali da attuare, il nostro cv sarà veramente accattivante e quindi … DA LEGGERE!