Che lingua parla il tuo Curriculum Vitae?
L’altro giorno mi sono trovata a sostenere animatamente la mia posizione sulla lingua da usare per un profilo. La mia posizione è la seguente: in prima battuta i documenti – e qui mi riferisco al CV o a una lettera di marketing - vanno scritti in Italiano. Il nostro paese ha una lingua sua e una cultura sua – non siamo stati colonizzati dall’Inghilterra a differenza di altri paesi nel mondo – quindi usiamo l'Italiano!
Ci sono poi dei casi in cui è meglio produrre un CV anche in un’altra lingua:
la richiesta del cv è fatta in un’altra lingua. Per esempio un annuncio scritto in Inglese richiede sia la lettera di candidatura sia il cv, o eventuali altri documenti richiesti, nella lingua della richiesta, cioè l’Inglese
durante un colloquio da parte di un head hunter (“cacciatore di teste”) viene proposta una posizione e viene richiesto il cv in Inglese (o in altra lingua) per procedere con l’iter di selezione
l’azienda cui ci si propone direttamente ha l’Headquarter in un altro paese e noi ci riferiamo a una persona/funzione residente in quel paese: sarebbe meglio usare la lingua del paese o la lingua più usata, che in molti casi nel mondo aziendale potrebbe essere l’Inglese.
In generale quindi va usata la lingua della richiesta non foss’altro che per una regola di buona educazione. L’Inglese – pur se siamo nel business e se siamo in Europa – non è necessariamente la lingua di riferimento. Pensate a che effetto fa scrivere in Francia a un’azienda francese in Inglese….
La lingua del cv non è solo questione di lessico!
Ogni paese ha le sue regole e le sue consuetudini. Non è semplice conoscerle dall’esterno, perciò nel caso in cui si voglia cercare lavoro in un paese diverso dall’Italia a volte si consiglia proprio di trasferirsi per un periodo in quel paese e prendere contatti in loco, nonché documentarsi (questo si può fare preventivamente da casa usando almeno internet) sulle usanze relative alla selezione. Faccio un paio di esempi:
è noto un formato di cv detto “europeo”: in Italia non è il riferimento, non penso lo sia per gli altri paesi europei
in Inghilterra si usa un formato in cui vengono evidenziati non solo i ruoli, ma anche i risultati. In Italia tale formato è consigliato, ma non è ancora largamente diffuso
nei paesi di lingua tedesca si usa documentare tutto: non basta elencare gli studi e i diplomi, si deve produrre anche la documentazione che attesta il superamento di un certo esame (es. diploma, laurea). In più è buona norma procurarsi le referenze in lingua e produrle contestualmente alle candidature
in Svizzera le situazioni sono le più diverse: nella Svizzera tedesca e francese, in cui ci sono sedi di aziende multinazionali, l’Inglese è la lingua utilizzata sia per le selezioni, sia nei colloqui, sia nel lavoro quotidiano. Nella Svizzera tedesca è però risaputo che le posizioni di rilievo nelle aziende di rilievo richiedono il tedesco a un livello di madrelingua o quasi
gli Stati Uniti sono un mondo a parte. Non si mettono le date, non si mettono le foto, … insomma si evitano tutte quelle informazioni che potrebbero indurre il pregiudizio o minare le pari opportunità.
Che dire poi dei servizi di composizione del cv che si trovano su internet? In genere sono servizi di società a matrice anglofona che producono un risultato non solo in Inglese, ma secondo formati tipici degli USA. Meglio fare lo sforzo di scrivere il cv da sé o cercare servizi nella lingua e per il paese in cui ci cerca il lavoro, Italia compresa.