Basta andare all'estero per trovare lavoro!
Quando si pensa al mercato del lavoro è facile lasciarsi prendere dalla disperazione e vedere il nostro paese solo in negativo e gli altri solo in positivo.
Facilmente si pensa che “basta andare all’estero” - in particolare in Inghilterra - a qualsiasi età e trovare il lavoro.
Andare all’estero è comunque una forma di emigrazione, anche se “di lusso”, se consiste nel trasferirsi in un altro paese per lavorare non richiesti dall’azienda per cui si sta lavorando. E l’emigrazione ha dei risvolti di vita ancora più impattanti che non il solo lavoro.
Andare all’estero insegna anche a noi, che magari rimaniamo in Italia, alcune cose:
- c’è un metodo nel cercare lavoro
- l’età si vince con la competenza
- l’ambiente e la cultura contano nel proprio sviluppo professionale come stimolo
- l’Erasmus è un’esperienza dei nostri tempi che ha un peso
- fallire non è la fine, bensì l’inizio di un nuovo percorso.
Partire, viaggiare, allontanarsi a volte significa fuggire, liberarsi.
Quando andavo all’Università ad esempio, decenni fa, ricordo che presa dalla pesantezza del quotidiano a volte pensavo - vedendo gli aerei decollare da Linate – “quasi quasi prendo un volo e …”.
A volte il mettere in conto di andarsene ha motivazioni altre rispetto al solo lavoro e su queste bisogna fare un bell’esame di coscienza o perlomeno esserne coscienti.