A cosa serve l'esperto di Business Plan nel network GoodGoing!
Quando si vuole perseguire un obiettivo professionale importante come quello di intraprendere un’attività in proprio - che sia nella veste di consulente oppure in quella di imprenditore - occorre affrontare una molteplicità di aspetti per rendere l’idea fattibile sia dal punto di vista tecnico che da quello economico: il primo obiettivo è quello di stabilire quanto tempo occorrerà per fare in modo che il progetto generi un reddito sufficiente a salvaguardare il tenore di vita corrente, piuttosto che a promuovere ulteriori prospettive di miglioramento.
Cominciamo dall’ipotesi più semplice: avete una lunga esperienza professionale maturata in contesti di alto livello e desiderate mettere a frutto i vostri talenti lavorando come professionista per uno o più clienti gestendo in autonomia il vostro tempo; in questo caso dovrete diventare un esperto di marketing di “se stessi”, partendo da documenti di autopromozione realizzati bene (un CV funzionale, una presentazione, lettere di introduzione, referenze) gestendo un portafoglio di contatti selezionato con cura e sempre aggiornato e dedicare parte del vostro tempo a incontri ed eventi di relazione, costituendo una “pipeline” di opportunità che, a rotazione, si tramutino in contratti di lavoro di maggiore o minore durata ed entità.
Certo, in questo contesto non prendiamo in considerazione il caso di chi ritiene di poter proseguire la stessa attività di quando era dipendente solo con un diverso rapporto contrattuale.
Per queste figure le prospettive economiche diventano di colpo incerte ed occorre quindi valutare con cura questa opzione, ma per chi “se la sente” le prospettive potrebbero essere più rosee del previsto. Non sono infrequenti i casi di quanti hanno realizzato il sogno di una vita conciliando libertà, autonomia e varietà di incarichi con la soddisfazione economica. Il supporto del nostro panel di esperti si concretizza nel supportare il candidato a realizzare il suo progetto sotto ogni aspetto, incluso un coaching sugli aspetti di “self marketing”, operativi e contrattuali.
Ora immaginiamo invece che abbiate un’idea imprenditoriale e che vogliate costituire una società per dare lavoro anche ad altre persone. In altro post abbiamo riferito dell’importanza di realizzare un Business Plan che contempli gli aspetti economici (costi iniziali, investimenti richiesti, ipotesi di ricavo basate su assunzioni, etc.). In questo ci vogliamo soffermare sulla necessità di considerare con attenzione il contesto nel quale l’idea imprenditoriale si andrà ad inserire: se infatti non è semplice mettere insieme dati numerici realistici per quanto riguarda i costi, più complesso ancora è fare delle simulazioni per quanto riguarda i potenziali ricavi. Infatti, presi dall’entusiasmo per la propria idea imprenditoriale si tende a maneggiare i numeri con un certo ottimismo, facendo assunzioni che troppe volte sono alla base del fallimento di molte, troppe “intraprese”. Ma se si analizzerà con attenzione il “contesto” (dimensioni del mercato in cui si inserisce l’idea, andamento del mercato rispetto all’economia nel suo complesso, prospettive di sviluppo, concorrenza, barriere all’entrata, difficoltà normative, variabili da prendere in considerazione, ecc.) ecco che il Business Plan assumerà una valenza maggiore e diventerà sostenibile quando comincerete a presentarlo a Banche, Business Angel e investitori che potrebbero affiancarvi sin dal principio della vostra avventura.
L’intervento del nostro esperto di Business Plan ti aiuterà a considerare tutte le opzioni ed a costruire delle simulazioni il più possibile veritiere e affidabili.
Convinti?
GoodGoing! ha nel suo network professionisti in grado di fornire tale tipo di supporto. Non sono dei coach, ma degli esperti di “business” con una comprovata esperienza.
Un esempio è Stefano Longo
Chi è
Stefano Longo, tra i soci fondatori di GoodGoing!, studi in Scienze Politiche all’Università di Torino, diversi corsi di specializzazione, un secondment di 6 mesi a New York presso la direzione centrale del Marketing Global di EY, ha lavorato per tre decenni in aziende globali del software, della System Integration e della consulenza in ruoli manageriali anche di prima linea e può contare su solide competenze in ambito commerciale, marketing e di gestione delle persone. Nel 2013 ha impresso una svolta alla sua vita cimentandosi per la prima volta come imprenditore.
Il suo compito primario è sempre stato quello di capire le esigenze delle persone con cui si relaziona per aiutarle a raggiungere i propri obiettivi. È questo il fine della consulenza come della vendita di servizi. Tra le sue caratteristiche distintive:
- spiccata attitudine al “problem solving” supportata da forti capacità analitiche e di sintesi
- competenze in ambito manageriale maturate in grandi società di consulenza direzionale e di servizi come Ernst & Young (oggi EY), System Integrator di livello internazionale come Atos, aziende globali del software come Adobe
- esperienza nell’avvio di start up locali ed internazionali in ambito eCommerce (Top Italian Wine), nel settore delle tecnologie software (MobileBridge), dei servizi orientati al business (Gate, prima società a vendere servizi fiscali on line nel 1997) e alla persona (GoodGoing!)
- impegno professionale come advisor, tutor, public speaker e networker per le “sue” startup.
Cosa fa per GoodGoing!
- Dopo la crisi economica degli ultimi anni, che ha stravolto la vita di molti manager rimasti prematuramente senza lavoro e senza supporti, Stefano assiste aspiranti imprenditori e professionisti intenzionati a compiere questo passaggio, offrendo un apporto concreto di esperienza nella costruzione del business plan e nella messa a punto delle strategie e dei modelli di go to market.
- Analizzando il contesto in cui si inserisce l’idea di business, ne valuta il posizionamento, la concorrenza, i canali commerciali e le conoscenze e supporta la ricerca di canali per il finanziamento dell’opportunità.
- Conduce incontri con imprenditori e decision maker per promuovere l’importanza dell’innovazione e il costo del “non decidere” in termini di perdita di opportunità e accumulo di ritardi.
- Scrive e pubblica saltuariamente articoli sull’impatto di tecnologie come Mobile, AI o Blockchain.
Naturalmente ha una particolare conoscenza del mercato ICT (Information and Communication Technology) e del mondo digitale, delle start-up e del no profit.