LinkedIn: lo conosci davvero?
La prima fase
LinkedIn esiste dal 2002 e dal 2002 sono presente con il mio profilo in inglese. Ho sempre cercato di migliorami e quando è nato LinkedIn ho pesato che sarebbe stato utile rimanere in contatto con tanti con cui avevo studiato o lavorato in Italia e nel mondo. Del resto pochi anni prima avevo dato vita alla mi prima esperienza imprenditoriale e avevo capito quanto serve conoscere delle persone per presentarsi aldilà della bontà dell’offerta e della professionalità/innovatività mia e della mia socia.
Quindi il I primo LinkedIn era focalizzato sul costruire relazioni per il business.
Si rivolgeva a persona in azienda che cercavano professionisti o consulenti o nuovi collaboratori, venditori che volevano prendere contatto con la persona giusta in azienda, ex colleghi che volevano rimanere in contatto per scambiarsi idee, opportunità, etc.
La seconda fase
Sono poi venuti gli anni di crisi generalizzata, 2008, 2012) e LinkedIn ha puntato sul lavoro. Se cercavi lavoro o volevi essere preso in considerazione per nuove opportunità professionali dovevi essere su LinkedIn. Ecco quini anni in cui anche gente ben lontana dal web. Dai social, da un uso minimo dell’informatica si è avvicinata alla piattaforma, a volte forzata dalle persone che avevano a fianco e che le supportavano nella ricerca di un nuovo lavoro, avendo perso il precedente.
Tali persone sono su LinkedIn ancora oggi, loro malgrado. Non rispondono ai messaggi, non aggiornano il profilo, non leggono i post… Non lo considerano uno strumento.
Una volta a scuola mi hanno insegnato a leggere il quotidiano, oggi si dovrebbe insegnare a usare LinkedIn.
La chiave della presenza sui social
La chiave della presenza sui social professionali – purtroppo conosco solo LIn – è la continuità e l’adattabilità.
Continuità significa che la reputazione è un investimento e medio lungo termini. Se calcoli il tuo social selling index nelle settimane in cui posti e rispondi ai messaggi e ti connetti magari hai anche un buon punteggio. Peccato che questo vari nel tempo. Dopo solo un mese ritoni nel buio. A cosa è servito l’entusiasmo inziale? A nulla, anzi potrebbe anche aver dato un segnale negativo: sono su LinkedIn perchè non sto lavorando e non so dove sbattere la testa. SI vedono quindi richieste di aiuto imbarazzanti, polemiche su come gira il mondo, autocelebrazioni per un attestato scuola Radio Elettra (come si diceva una volta).
Quindi il mio consiglio è essere dei diesel su Linkedin, poco alla volta ma continuativamente. Così si costruisce una reputazione che dura.
Adattabilità vuol dire seguire i progressi di LinkedIn: ricordate i gruppi? sono scomparsi, poi sembrava tornassero. I post una volta non c’erano… Ora c’è anche LinkedIn Training. Insomma LinkedIn anche grazie all’acquisizione di Microsoft oltre al pezzo di strada che ah fatto da solo è in continua evoluzione. Per il business, per il lavoro, per le aziende. Ci sono infatti strumenti aggiuntivi per aiutare le aziende a selezionare candidati, strumenti per i commerciali, strumenti per chi cerca lavoro.
La terza fase
La terza fase è un ritorno al passato: LinkedIn è una piattaforma che serve alle aziende per cercate talenti, ai venditori cercare opportunità di sviluppo del business attraverso la relazione con le persone giuste, la ricerca di opportunità professionali sia come dipendente sai come lavoratore autonomo o imprenditore.
La cultura di LinkedIn
La cultura sullo strumento non è ancora molto diffusa però: c’è gente che si occupa o dice di occuparsi di networking professionale che crede che Linkedin siano i post… (non cito il nome, ma mi è capitato di recente di incontrare una persona che mi ha detto questo mentre sta sviluppando uno strumento per il networking, senza sapere bene cosa fa LinkedIn!, spendendo soldi e supportato da un incubatore di prestigio!).
Che dire? Se avete bisogno di sapere come si usa Linkedin aldilà delle piccole technicalities (che anch’esse servono alla base) rivolgetevi a noi, a me in particolare: cristina.gianotti@goodgoing.it. Vi svelo il mio SSI (Social Selling Index): 81/100, 1% del mio mercato e del mio network. Provate a chiedere l’SSI di chi vi dovrebbe aiutare a migliorare il vostro profilo e il vostro posizionamento su LI.
Che dire? Se avete bisogno di sapere come si usa Linkedin aldilà delle piccole technicalities (che anch’esse servono alla base) rivolgetevi a noi, a me in particolare: cristina.gianotti@goodgoing.it.
Vi svelo il mio SSI (Social Selling Index): 81/100, 1% del mio mercato e del mio network. Provate a chiedere l’SSI di chi vi dovrebbe aiutare a migliorare il vostro profilo e il vostro posizionamento su LinkedIn.