“Il futuro del lavoro è femmina” di Silvia Zanella
La trama (se così si può dire...)
L'immaginario sul futuro del lavoro è catastrofista: macchine che sostituiranno gli uomini, sistemi di automazione che stravolgeranno i processi, big data usati per controllare la produttività. Il futuro del lavoro è stato raccontato finora da una prospettiva di lotta tra uomo e macchina, una prospettiva maschile. Manca la narrazione di come il lavoro di domani inciderà sulle nostre vite, di come le persone gestiranno tempo e spazi, di come evolveranno le relazioni, le identità e i modi di cercare un impiego: manca una visione al femminile. Se c'è una cosa su cui tutti gli addetti ai lavori sono concordi è che le competenze che serviranno in futuro sono le soft skills, attitudini difficilmente replicabili dalle macchine, come la predisposizione alla soluzione dei problemi, la capacità di lavorare in gruppo, il saper puntare sulla comunicazione interpersonale, e ancora creatività, negoziazione, gestione delle aspettative, fiducia, condivisione. Questi sono gli asset dell'azienda del futuro e a ben guardare anche le caratteristiche che la letteratura manageriale riconosce al lavoro al femminile. Le donne - quando non fanno a gara coi maschi - sono più efficaci perché sanno far leva sulle competenze emotive e relazionali molto più degli uomini.
L'autrice: cosa dice di sè
Mi occupo e scrivo di futuro del lavoro.
Sono esperta di marketing e comunicazione per le Risorse Umane, employer branding, recruiting marketing, internal communications. Come Direttore Marketing, Comunicazione e Digital HR, ho una esperienza di oltre 15 anni in multinazionali operanti nei servizi.
Sono specializzata nel realizzare progetti complessi in contesti articolati e in forte trasformazione.
So unire approccio strategico, innovazione ed execution.
Ho competenze dimostrate in aziende Fortune 500 e start up, in Italia e all’estero.
Ho una forte attenzione per i clienti, in primis quelli interni.
Attualmente sono Head of Employee Experience in EY per l’area mediterranea.
Al mio lavoro principale affianco un’intensa attività di public speaker, autrice, giornalista professionista, trainer. Il mio ultimo libro è “Il futuro del lavoro è femmina”.
Il libro per me
Sono una di quelle persone che legge molto e di tutto e che ama frequentare di persona librerie e mercatini… ovviamente alla ricerca di libri (anche).
Il fatto di vagare fisicamente in un luogo e di buttare l’occhio qui e là soddisfa la mia curiosità si che sai alla ricerca di un titolo o di un autore, ma anche quando sono solo attratta da cose che mi potrebbero interessare, istruire, divertire.
Così è avvenuto per questo libro: non conoscevo l’autrice nella specifico, ma ovviamente sono rimasta attratta dal tema che mi sta veramente a cuore e dal fatto che lavori in una società di consulenza di fama mondiale.
Purtroppo negli ultimi anni noto con perplessità e disappunto che le donne devono ancora dimostrare molto nel mondo del lavoro… Proprio oggi leggevo su Elle un articolo sulla direttrice di orchestra che è stata commentata “brava come un uomo”.
Detto ciò mi fa quindi piacere aver letto il libro della Silvia Zanella per godere della panoramica del mondo del lavoro in base al suo punto di vista e a quanto legge e sperimenta.
Ho appr4ezzato il libro come una sintesi di tanti spinti, germi che stanno fiorendo nel mondo del lavoro di oggi - pian piano anche nel nostro italiano spero. A parte la bibliografia infatti è ricco di citazioni di autori vari - italiani e non - a supporto delle tesi esposte.
I temi sono poi riassunti in un numero equilibrato di filoni:
il futuro del lavoro è femmina
lo spazio
il tempo
le relazioni
l’identità
la ricerca di lavoro
Temi attuali che fanno parte del mio lavoro quotidiano e di una serie di libri, convegni, post nell’ambito delle HR, ma proposti in una veste propria, originale dell’autrice. Penso che una persona che voglia farsi un’idea di a che punto è oggi il mondo del lavoro lo possa leggere facilmente pur aggiornandosi in maniere approfondita.
Ecco quindi la ragione del post. A volte piuttosto che ribadire gli stessi concetti mi trovo a consigliare autori diversi che possono far comprendere come va il mondo del lavoro oggi magari usando uno stile diverso o partendo e strutturando le tesi in modi alternativi ai miei. E anche un piccolo orgoglio nel citare una donna e italiana.